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Produzione ed erogazione di calore

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La centrale

La centrale termica di teleriscaldamento utilizza come combustibile biomassa legnosa vergine, costituita principalmente da scarti di segheria e, in minor misura, da residui di sfalci e potature di verde urbano, pubblico e privato. La fonte di energia è quindi rinnovabile, non trattata, e gli approvvigionamenti sono garantiti dal materiale conferito giornalmente dalle segherie locali, dalle ditte di manutenzione boschiva e da residui di boschi bruciati o malati, nonché dalle potature di verde pubblico o privato, anche per il tramite di vivaisti dislocati sul territorio.

Il cuore della centrale è rappresentato da due caldaie di costruzione dell’azienda austriaca KOLBACH Gmbh della potenzialità termica nominale di 5 MW ciascuna, per un totale di 10 MW installati.

Queste producono acqua calda alla temperatura di circa 88 °C: le pompe di caldaia inviano l’acqua allo scambiatore di calore (circuito primario), mentre le pompe sul circuito secondario, dette pompe di rete, sono deputate all’invio dell’acqua calda verso l’utenza per il tramite delle rete di tubazioni interrate che si diramano nel sottosuolo della Città, ad una temperatura di circa 85 °C. L’acqua nella rete del teleriscaldamento è detta “fluido termovettore”.

Operando nel pieno rispetto ambientale, le emissioni in atmosfera derivanti dalla combustione della biomassa sono continuamente monitorate e risultano estremamente contenute; inoltre il sistema di abbattimento delle polveri prevede una doppia filtrazione, la prima affidata ad un sistema multiciclone e la seconda ad un elettrofiltro che permette un abbattimento delle polveri ben al di sotto dei limiti autorizzati.

Un sistema automatico, infine, raccoglie le ceneri della combustione in un vano sotto centrale e le convoglia all’esterno entro un apposito contenitore per la successiva fase di smaltimento e/o riutilizzo.

Le caldaie hanno un rendimento termico medio stagionale superiore all’80%, in linea con gli obblighi normativi e legislativi in materia.

Un’ulteriore caldaia, alimentata a gas metano, della potenzialità di 3,5 MW, svolge la funzione di “riserva”: normalmente spenta, viene utilizzata solo in caso di emergenza e cioè di grave malfunzionamento di una delle caldaie principali, che possa compromettere la corretta erogazione del calore all’utenza.

Planimetria della centrale

A lato è riportata la planimetria della centrale di teleriscaldamento, da cui risultano ben evidenti:

  • il locale caldaie con due macchine da 5 MW ciascuna;
  • il locale caldaia di riserva, alimentata a gas metano, da 3.5 MW;
  • il sistema di convogliamento ed espulsione dei fumi con emissione in atmosfera previo abbattimento delle sostanze inquinanti;
  • l’area di stoccaggio interna della materia prima (cippato di legna) e la zona di caricamento automatico in caldaia (anche detto “silos polmone”)

La rete del teleriscaldamento

Il sistema di distribuzione del calore, che si sviluppa sul territorio comunale, è costituito da una rete di tubazioni di diametro decrescente in funzione del carico termico e su tutto il percorso è attivo un monitoraggio per il rilevamento di eventuali perdite d’acqua che segnala esattamente il luogo dell’eventuale guasto agli operatori in centrale.

La dorsale principale, in partenza dalla centrale, presenta un diametro nominale DN250; la sezione si riduce gradatamente verso la periferia dell’impianto sino a DN40, parimenti gli stacchi alle singole sottostazioni di utenza sono effettuati con diametro DN40.

La rete di teleriscaldamento è costituita da una doppia tubazione, una di andata e una di ritorno: le tubazioni sono costituite da un tubo di servizio in acciaio coibentato con poliuretano espanso rivestito da una camicia in polietilene.

Attualmente la rete di teleriscaldamento ha una lunghezza di 12,2 km e serve 93 utenze, di cui 13 pubbliche (tutti gli edifici comunali – scuole, piscine, palestre, edifici in uso alla Pubblica Amministrazione) e 80 private (condomini e utenze commerciali).

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Le sottostazioni di utenza

Le sottostazioni di utenza sono dotate di uno scambiatore di calore a piastre che fornisce energia termica al circuito interno dell’edificio servito prelevandolo dalla rete di distribuzione, ogni sottostazione è attrezzata con un contatore statico di energia termica che rileva i consumi (kWh) e da una centralina climatica che gestisce il funzionamento dell’impianto. Entrambi gli strumenti sono collegati da una rete informatica che permette la lettura ed il controllo remoto dalla sede centrale.

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