Provenienza del cippato
L’Allegato X del Testo Unico Ambientale (DLgs. 152/2006) disciplina l’impiego di biocombustibili, in particolare la Parte I – Sezione 4 definisce le biomasse legnose combustibili e le relative condizioni di utilizzo. Nella centrale di teleriscaldamento, pertanto, è possibile utilizzare esclusivamente il cippato proveniente dalla filiera identificata dalla suddetta Sezione 4.
DLgs. 152/2006 – Testo Unico Ambientale
Allegato X – Parte I – Sezione 4. Caratteristiche delle biomasse combustibili e relative condizioni di utilizzo
- Tipologia e provenienza
- Materiale prodotto da coltivazioni dedicate;
- Materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico, lavaggio con acqua o essiccazione di coltivazioni agricole non dedicate;
- Materiale vegetale prodotto da interventi silvicolturali, da manutenzione forestale, da potature;
- Materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica del legno vergine e costituito da cortecce, segatura, trucioli, chips, refili e tondelli di legno vergine, granulati e cascami di legno vergine, granulati e cascami di sughero vergine, tondelli non contaminati da inquinanti;
- Materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico, lavaggio con acqua o essiccazione di prodotti agricoli.
Utilizzo energetico delle potature del verde urbano
Il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione Centrale per i Rifiuti e l’Inquinamento, con nota prot. n. 0006038/RIN del 27.05.2015 ha riconosciuto la possibilità di poter impiegare i residui di potatura derivanti da attività di manutenzione del verde ai fini energetici, al di fuori della normativa in materia di rifiuti, nel rispetto di determinate prescrizioni.
Nel corso della seduta assembleare del 06.07.2016, il Senato ha approvato, definitivamente, il “Collegato agricolo”, ovvero le “Disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività agricole del settore agricolo, agroalimentare e della pesca”: tra le diverse misure, il Collegato Agricolo prevede, all’art. 41, la possibilità di impiegare a fini energetici le potature del verde urbano.
Trattasi pertanto di vera e propria norma di legge e non solo più di nota di chiarimento, che sarà a breve pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Precedentemente a tali atti, le potature del verde urbano erano considerate un rifiuto e, come tale, dovevano essere smaltite presso le discariche autorizzate, con un costo notevole per le Amministrazioni Comunali. Il chiarimento del Ministero dell’Ambiente implica che tali residui potranno ora diventare una risorsa: infatti le Amministrazioni Comunali, o altri soggetti a vario titolo interessati, invece di spendere una somma stimabile in circa 5 € al quintale (o più) per lo smaltimento dei residui a discarica, potranno ora conferire le potature agli Impianti di Teleriscaldamento a biomassa combustibile per la produzione di calore, generando un risparmio consistente e contribuendo fattivamente agli auspicati obiettivi dei noti protocolli e Direttive Comunitarie in tema di contenimento dei consumi energetici e di utilizzo di fonti rinnovabili.
La Provana Calore s.r.l. attua la nuova possibilità offerta dal Ministero, e ha iniziato ad impiegare i residui di potatura derivanti da attività di manutenzione del verde a fini energetici: già nella stagione 2015/2016 sono state attuate dieci convenzioni con altrettanti fornitori per il conferimento alla Centrale di sfalci e potature, utilizzati, analogamente al cippato, per l’alimentazione delle caldaie a biomassa.